JACK BRABHAM, IL PILOTA-COSTRUTTORE CAMPIONE DEL MONDO

JACK BRABHAM, IL PILOTA-COSTRUTTORE CAMPIONE DEL MONDO

Oggi la nostra rubrica tratta di un personaggio che ha fatto la storia della Formula 1 per almeno due motivi: il primo è perché è un tre volte campione del mondo, il secondo per un'impresa unica nel suo genere. Ad oggi è infatti l'unico pilota ad aver vinto un titolo iridato con una scuderia da lui fondata.

Oggi, in quello che sarebbe stato il suo compleanno, parliamo di Jack Brabham. Soprannominato Black Jack anche per la sua capigliatura nera, l'australiano in gioventù entra nella Royal Australian Air Force come meccanico, per poi cominciare la carriera nelle 4 ruote ed emigrare in Europa verso la metà degli anni 50.

La Formula 1 per Brabham arriva nel 1955 ingaggiato dalla Cooper, il cui patron non si rivela troppo entusiasta della sua scelta; talmente scettico sulle sue probabilità di vittoria che se mai avesse vinto un gran premio avrebbe fatto capriole davanti a tutti. Fino al 1958 John Cooper non corre alcun rischio di dover adempiere alla scommessa; palmares vuoto, pochi punti e nessun segno lasciato.

Dal 1959 tutto cambia: contro ogni pronostico la Cooper T51 a motore Climax posteriore permette a Brabham di cominciare a vincere e mostrare il suo talento, presentandosi all'ultimo appuntamento di Sebring saldamente in testa alla classifica iridata, ma con due validi rivali in lizza per il titolo come Tony Brooks e Stirling Moss, pronti a dargli battaglia. Le cose per Black Jack si mettono subito bene, con l'inglese della Ferrari attardato da una lunga sosta ai box a causa di una collisione al primo giro, e il campione senza corona fuori dopo soli cinque giri per problemi al cambio. Il primo titolo sembra una passeggiata, ma la Cooper rimane senza benzina a pochi metri dal traguardo, con il pilota che decide di spingere eroicamente la vettura fino alla fine, nonostante il titolo fosse comunque già in tasca.

L'australiano bissa il successo anche l'anno dopo grazie a un filotto di cinque vittorie consecutive. Dopo un grigio 1961, al gran premio di Germania del 1962 Black Jack corona il suo sogno: scende in pista con una monoposto che porta finalmente il suo cognome; sarà infatti il battesimo della Brabham.

Aiutato dal suo braccio destro Ron Tauranac la scuderia arriverà, dopo anni di gavetta, a vincere il primo mondiale con il suo fondatore nel 1966, anno della nuova formula con motore 3 litri, grazie anche alle buone prestazioni del nuovo V8 Repco, che sarà fondamentale anche per la conquista del mondiale 1967, questa volta però con il suo "dipendente" Denny Hulme; un affronto che Brabham non digerisce, cacciando su due piedi il suo pilota.

Dopo due magre stagioni, Black Jack si congeda dalla F.1 alla fine del 1970 al culmine di una stagione tutto sommato buona; a 44 anni vince la tappa d'apertura in Sudafrica, rischiando di conquistare altre due gare, perse però a una manciata di metri dal traguardo: a Montecarlo arriva lungo all'ultima curva, infilato da Jochen Rindt, mentre a Brands Hatch rimane senza benzina.

Per la cronaca, dopo 14 vittorie, John Cooper mantenne la promessa e fece la sua proverbiale capriola sulla linea del traguardo di Brands Hatch, nella giornata celebrativa dell'addio alle corse di Sir Jack.

Scritto da Diego Romano
Foto: Repertorio storico

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