ELIO DE ANGELIS, L'ULTIMO GENTILUOMO

ELIO DE ANGELIS, L'ULTIMO GENTILUOMO

Oggi ho la fortuna di iniziare questa rubrica storica nel giorno del compleanno di Elio De Angelis, uno degli ultimi gentleman driver.
Romano DOC, Elio di dimostra subito veloce e, non meno importante, con la valigia piena di soldi, che gli permette di bruciare le tappe ed arrivare nella massima categoria a soli 21 anni, un giovanissimo per quell'epoca. La sua prima vettura è una Shadow; non proprio un'entrata di primo piano, ma è pur sempre un inizio. A Elio basta una sola stagione, nella quale conquista un quarto posto a Watkins Glen, per attirare l'attenzione di un talent scout d'eccezione, colui il quale ha scoperto piloti come Graham Hill, Jim Clark ed Emerson Fittipaldi: il patron della Lotus Colin Chapman.
Già alla seconda gara De Angelis è secondo, e con una vettura che di lì a poco non si dimostra all'altezza del suo mito riuscendo a essere più performante di un mostro sacro come Mario Andretti. La carriera di Elio però rischia di piombare subito nell'anonimato; tanti piazzamenti sì, ma manca quello più importante, la vittoria.

Nell'anno dell'Italia campione del mondo di calcio, una soddisfazione in quell'estate arriva anche dalla F.1. Ferragosto 1982, circuito di Zeltweg. De Angelis parte settimo; al primo giro è sesto, ma di lì a poco il GP diventa una gara ad eliminazione. Patrese vola fuori pista, mentre i turbo BMW di Piquet e Arnuoux non resistono all'altitudine del circuito austriaco. Davanti Prost con la Renault si avvia verso la vittoria, quand'ecco il colpo di scena: al giro 48 su 53 cede anche il turbo del Professore; Elio passa in testa e sembra riuscire a contenere la rimonta di Keke Rosberg. All'ultimo giro, a poche curve dal termine, il romano manca una marcia, favorendo il rabbioso ritorno del finlandese. I due arrivano in volata, l'italiano chiude ogni porta; 50 millesimi permetteranno per l'ultima volta a Colin Chapman di far volare il suo berretto in aria prima della sua prematura scomparsa nel Dicembre di quell'anno.
Dopo un 1983 di transizione, nel 1984 concluderà la stagione al terzo posto. Elio è un uomo d'onore, per questo rifiuta la Williams per essere fedele alla Lotus e alla memoria di Colin Chapman. Purtroppo arriverà Senna, il suo talento e il suo peso in squadra, che lascerà il romano ai margini del team per tutta la parte finale della stagione 1985.

Nel 1986 firma con la Brabham, che porta in pista una vettura talmente sottile da guadagnarsi il soprannome di sogliola. Elio ce la mette tutta, fino al Maggio di quell'anno; in un test privato al Paul Ricard la vettura si ribalta più volte, e il colpevole ritardo nei soccorsi fa sì che il povero Elio inali i gas di scarico della benzina. Morirà dopo due giorni di coma, lasciando un vuoto enorme e una lunga scia di rimpianti.
De Angelis però non è morto. Vive ogni volta che qualcuno prende in mano carta e penna e scrive di lui o quando, con nostalgia, si racconta di un suo sorpasso o della sua storica vittoria a Zeltweg.

Scritto da Diego Romano
Foto: Repertorio storico

F1, Motorsport, History

© F racing TV - Tutti i diritti riservati - Powered by INFOTREK

This website is unofficial and is not associated in any way with the Formula 1 companies. F1, FORMULA ONE, FORMULA 1, FIA FORMULA ONE WORLD CHAMPIONSHIP, GRAND PRIX and related marks are trade marks of Formula One Licensing B.V.