L’ANNO FERRARI: TRA INCIAMPI E PROGRESSI NEL 2024

L’ANNO FERRARI: TRA INCIAMPI E PROGRESSI NEL 2024

La stagione 2024 della Ferrari ha vissuto di alti e bassi, il motivo è da ricercare negli aggiornamenti portati al Gran Premio di Barcellona e di Monza. Nella prima parte dell’anno la rossa si è sempre ben comportata in tutti i tracciati subendo soltanto il freddo cinese (e la nuova asfaltatura), contenendo il distacco dalla regina del momento Redbull. L'importante balzo in avanti fatto dalla McLaren al Gran premio di Miami e il ritrovamento di performance da parte di Mercedes, ha costretto gli uomini di Maranello ad accelerare i tempi per portare nuovi pezzi. Il fondo introdotto al GP di Spagna tuttavia non ha funzionato, mandando in crisi gli ingegneri che si sono trovati in pista una macchina diversa da quella in galleria. Solo il nuovo fondo (corretto) portato nella tappa italiana ha stravolto completamente la situazione, ritrovando il bilanciamento e consentendo a Leclerc e Sainz di tornare a lottare per le posizioni che contano.

Per analizzare il percorso di Ferrari, prendiamo in esame i 3 circuiti più significativi delle tre parti di stagione (Bahrain, Silvestrone ed Austin) e confrontiamo il giro migliore della SF 24 con il riferimento della corrispondente pista, che curiosamente non è mai lo stesso.

Bahrain

Tralasciando i costanti 7 km/h di differenza sul dritto, dove Verstappen ha beneficiato della scia di Hulkenberg, possiamo notare subito una netta differenza di comportamento delle 2 vetture alla curva 3: Leclerc e Max frenano nello stesso punto, ma in accelerazione la ferrari si mostra nervosa, impedendo al monegasco di andare sul gas linearmente, stessa cosa in curva 11. 

Questa tipologia di curve, ovvero ad ampio raggio e con necessità di avere grip laterale, si mostreranno il tallone d’achille per tutto l’anno. Il problema sarà parzialmente risolto con il lavoro sulla gestione della temperatura delle gomme. Tale grafico ha mostrato anche i punti di forza della monoposto emiliana, come la percorrenza sulle curve lente (curve 5, 10, 13 leclerc sempre più veloce di Verstappen) e la capacità di frenare più tardi della RB20, come in curva 11 e alla penultima curva.

 

Silverstone

Dopo i problemi di bilanciamento scaturiti dal fondo portato in Spagna, Ferrari sceglie di svolgere una prova comparativa tra i piloti, con Leclerc con il fondo più recente e Sainz con il fondo di Imola. Alla fine si è scelto quest’ultimo per ragioni di guidabilità, nonostante portasse meno carico.

Come si può vedere dal grafico, Sainz a differenza di Russell è costretto ad alzare il piede in percorrenza di Becketts ed a frenare qualche metro prima alla Chapel, portando molta meno velocità rispetto alla Mercedes. Risultato analogo lo abbiamo in prossimità di Copse e Stowe, dove il pilota inglese riesce a portare molta più velocità in ingresso ma comunque senza perdere in uscita. Da evidenziare ancora la fatica della SF-24 nelle curve a lunga percorrenza come la Luffield, dove solo in quel punto si crea un gap di 0,250s tra i due piloti.

Austin

Dopo la vittoria in Italia e la pole a Baku, la frase più ricorrente in casa Ferrari è stata che, per vedere se gli aggiornamenti avessero funzionato bisognava aspettare fine ottobre con il GP di USA. Prendiamo in esame la qualifica della gara lunga.

Prima di fare ogni considerazione è bene ricordare che Sainz e Verstappen stavano migliorando il loro tentativo finale, che è stato interrotto dalla bandiera rossa causata da Russell, mentre invece Norris aveva abortito probabilmente perché non si stava migliorando. Il primo aspetto che salta all’occhio è come la mclaren sia decisamente migliorata nelle curve lente in confronto a inizio anno, dove Lando in configurazione qualifica riesce sempre ad avere quei 2/3 km/h in più di percorrenza a Sainz, che riesce a difendersi bene nel primo settore di curve veloci (dimostrando i passi in avanti rispetto a inizio stagione) per poi guadagnare circa 1 decimo sul rettilineo. I 16 km/h di differenza alla penultima curva sono frutto del grande rischio di fare track limits che si è preso Norris, con Sainz che ha preferito un'entrata più conservativa per poi rischiare di più nel secondo tentativo.

Come si è visto anche in altri appuntamenti del finale di stagione, la Ferrari ha saputo reagire alle difficoltà estive incontrate, riuscendo a trovare il bandolo della matassa. Tuttavia sono rimasti alcuni difetti nella macchina, quali la preparazione della gomma più morbida in qualifica, la mancanza di grip laterale e l’importante sensibilità alla temperatura dell’asfalto.

Punti su cui gli uomini di Vasseur stanno lavorando da mesi, per eliminarli definitivamente nel 2025.

Scritto da Giacomo Marzola
Disegni di f1-tempo.com

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