FERRARI PREOCCUPATA! Power unit 2026 prende fuoco

FERRARI PREOCCUPATA! Power unit 2026 prende fuoco

IL PROGETTO “678” TRA SVILUPPO, SFIDE IBRIDE E POSSIBILI PREOCCUPAZIONI A MARANELLO

La nuova PU con V6 turbo e MGU-K da 475 CV è in fase avanzata di sviluppo. Problemi di surriscaldamento e difficoltà nella parte elettrica potrebbero destare qualche preoccupazione all’interno della Scuderia.

Il progetto “678” e la sfida dell’efficienza

Il programma di sviluppo del nuovo Power Unit Ferrari 2026, conosciuto internamente come “678”, rappresenta una delle sfide più importanti per la Scuderia in vista della nuova era regolamentare FIA.

La futura unità di potenza sarà chiamata a garantire un equilibrio tra efficienza termica, riduzione dei consumi e incremento della componente elettrica, aspetti centrali nelle nuove direttive tecniche per la Formula 1.

Il motore termico mantiene la configurazione V6 turbo con turbina e compressore coassiali, una scelta pensata per ottimizzare la risposta del propulsore e contenere le perdite di efficienza.

Sul fronte ibrido, la nuova MGU-K raggiungerà una potenza di circa 475 CV, alimentata da batterie maggiorate. Ferrari sta inoltre adottando materiali innovativi e tecniche di produzione avanzate, tra cui la DMLS (Direct Metal Laser Sintering), che consente di realizzare componenti metallici più leggeri e resistenti al calore.

Problemi di surriscaldamento e sfide nella parte ibrida

Secondo quanto trapela da fonti tecniche interne, la parte elettrica del nuovo sistema ibrido sta rappresentando una delle principali aree critiche.

Già durante l’inverno, il team avrebbe riscontrato difficoltà nel raggiungere i livelli di potenza previsti dal sistema MGU-K, con problemi di surriscaldamento che hanno spinto gli ingegneri a testare radiatori maggiorati e nuove soluzioni di raffreddamento.

Nel corso delle prove al banco, si sarebbero inoltre verificati due episodi di incendio al banco monocilindro, domati dai vigili del fuoco intervenuti in via precauzionale. Si tratta di eventi che fanno parte del normale ciclo di validazione, ma che avrebbero contribuito ad alimentare un cauto senso di preoccupazione interna, in particolare per quanto riguarda l’affidabilità della parte ibrida.

Possibili preoccupazioni a Maranello

Le difficoltà incontrate non sono considerate allarmanti, ma a Maranello si è consapevoli che la gestione termica e l’efficienza della parte elettrica saranno fattori chiave nel confronto con i rivali nel 2026.

L’esperienza accumulata in questi test consentirà al reparto motori della Gestione Sportiva di raffinare le soluzioni di raffreddamento e ottimizzare la resa della MGU-K, ma resta la necessità di trovare un equilibrio tra potenza e affidabilità.

Il progetto “678” resta comunque in linea con le tempistiche di sviluppo, ma il team tecnico è chiamato a risolvere le criticità legate alla componente elettrica per assicurare che la nuova PU sia competitiva e pronta per l’esordio nel 2026.

 

Scritto da Fabio Paradiso 
Foto: funoanalisitecnica.com

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