ENRICO GUALTIERI, L’UOMO DEI MOTORI FERRARI

IL DESTINO DELLA PU 2026 È NELLE SUE MANI
Il profilo dell’ingegnere modenese che guida la rivoluzione di Maranello
Dal cuore della Motor Valley al vertice tecnico di Maranello: Enrico Gualtieri è l’uomo a cui la Ferrari ha affidato una delle sfide più delicate della sua storia recente. Nel 2026 la Formula 1 cambierà pelle con un regolamento tecnico destinato a ridefinire il concetto stesso di motore. E sarà lui a orchestrare il progetto della nuova Power Unit Ferrari, il cuore pulsante della Rossa del futuro.
Chi è Enrico Gualtieri
Nato a Modena il 21 febbraio 1975, laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Modena e Reggio Emilia, Gualtieri entra in Ferrari nel 2000 grazie a una tesi di collaborazione. Da giovane specialista di simulazioni cresce passo dopo passo nei reparti di fluidodinamica, combustione e affidabilità, fino a diventare figura di riferimento nello sviluppo motoristico.
Nel 2019 prende le redini del reparto Power Unit, raccogliendo l’eredità di Lorenzo Sassi. Da allora è il responsabile assoluto del motore Ferrari di Formula 1, con la missione di garantire prestazioni, affidabilità e innovazione. Dal 2023 ricopre ufficialmente il ruolo di direttore tecnico della PU Ferrari, la posizione che oggi lo proietta al centro della rivoluzione 2026.
La rivoluzione FIA del 2026
Il nuovo regolamento porterà una svolta radicale:
- Il motore elettrico (MGU-K) fornirà circa il 50% della potenza complessiva
- Il carburante sarà al 100% sostenibile, obbligando i team a puntare sull’efficienza
- L’endotermico dovrà convivere con un sistema ibrido più complesso, senza l’MGU-H
Per Ferrari, questo significa progettare una PU che non sia solo potente, ma perfettamente integrata con aerodinamica, raffreddamento e telaio. Ed è qui che entra in gioco Gualtieri: il suo ruolo non è solo di progettista, ma di direttore d’orchestra, capace di coordinare reparti diversi per dare vita a un sistema unitario.
Stato del progetto Ferrari
Punti di forza
Ferrari ha già definito i concetti chiave della nuova PU:
- Grande lavoro sull’efficienza termica, con radiatori compatti e bodywork snello per vantaggi aerodinamici
- Una base solida di progettazione già in fase di sviluppo, con dialogo costante con la FIA per chiarire i dettagli regolamentari
- Una visione integrata che guarda oltre il motore, pensando all’auto come a un pacchetto unico
Le difficoltà
Non mancano però i nodi critici:
- La Scuderia ha perso due figure chiave nello sviluppo: Wolf Zimmermann (responsabile ibrido) e Lars Schmidt (capo del progetto endotermico). Due defezioni pesanti, che aumentano il carico di responsabilità su Gualtieri
- Secondo analisi tecniche (funoanalisitecnica), il progetto sarebbe “estremo” lato ICE, con scelte rischiose per recuperare potenza che potrebbero incidere sull’affidabilità
- Ferrari deve gestire una doppia sfida: continuare a sviluppare e mantenere competitiva la PU attuale per le stagioni 2024 e 2025, senza rallentare i progressi sul 2026
La sfida di Gualtieri
In un contesto così complesso, Gualtieri è chiamato a trasformare difficoltà in opportunità. La sua esperienza ventennale a Maranello, la capacità di dialogare con reparti diversi e la profonda conoscenza della cultura Ferrari sono gli strumenti con cui affronta la rivoluzione ibrida del 2026.
La domanda che tutti si pongono è semplice: riuscirà la Ferrari, guidata da Gualtieri sul fronte motoristico, a farsi trovare pronta alla nuova era? La risposta arriverà solo in pista, ma una cosa è certa: il destino del Cavallino Rampante passa anche dalle mani di questo ingegnere modenese, che da oltre vent’anni vive e respira i motori Ferrari.
Scritto da Fabio Paradiso
Foto: Enrico Gualtieri foto ferrari.com / PU foto Formula Uno Analisi