FERRARI: COSA NON VA?

FERRARI: COSA NON VA?

Mclaren di un altro pianeta
La pista ha parlato: al momento c'è solo una vettura che può lottare per la vittoria, ed è la Mclaren. Verstappen lo aveva annunciato la settimana scorsa: "Solo una scuderia può lottare per il Mondiale F1, quella con un bel colore”. Il campione olandese sotto la pioggia australiana si è inserito tra le vetture papaya dopo la curva 1, ma dopo qualche tornata ha dovuto lasciare strada a Piastri. Lo scroscio d’acqua finale (non dato inizialmente dalle previsioni) ha rovinato i piani della Mclaren, che si è trovata con solo Norris in prima posizione, ma non ha nascosto lo strapotere della macchina in ogni condizione climatica. Infatti nel primo stint del GP il distacco rifilato agli avversari è preoccupante, con una media sul giro da far paura:

NORRIS 1:30:053 
VERSTAPPEN +0.697 
RUSSEL +1.204 
LECLERC +1.457


In particolare la Ferrari non ha mai acceso i suoi tempi, lasciando molto perplessi tutti gli addetti ai lavori, viste le aspettative create e dimostrate al termine delle prove libere.

C'è un problema di altezza?
La Ferrari ha iniziato il weekend in una buona posizione: sembrava vicino a Mclaren e davanti a Mercedes e Red Bull, ma da sabato qualcosa è cambiato. "Tolta performance, so il perché” ha dichiarato Leclerc dopo le qualifiche. C’è chi ha pensato che il team abbia preferito modificare l’assetto in vista della pioggia prevista al 100% per la domenica, ma questa ipotesi è stata tristemente smentita da una macchina che non ha mai trovato grip per tutti i 57 giri della gara (ne è stato tolto uno dai 58 per l'extra formation lap causato dall’incidente di Hadjar) . In realtà, come riportato da Carlo Vanzini sui social, la Ferrari è stata costretta ad alzare la macchina per una eccessiva usura del plank. Se la tavola viene trovata troppo usurata dopo la bandiera a scacchi (limite di 1 mm) le vetture vengono squalificate senza diritto di appello, come successe proprio a Leclerc e Hamilton ad Austin nel 2023. Le vetture ad effetto suolo sono estremamente sensibili all’altezza da terra e una lieve variazione dell’altezza può far saltare tutto il bilancio della vettura, con perdita di grip e in generale di guidabilità.
Questo potrebbe spiegare la debacle Ferrari, ma è una scusa o un aggravante?
Il circuito di Melbourne è un non-permanente ed è utilizzato per la viabilità urbana durante l’anno e questo comporta sicuramente una sconnessione generale dell’asfalto. Tuttavia nella storia recente, questo tracciato non è stato mai considerato come una sfida da parte dei team da questo punto di vista, che anzi sono sempre riusciti ad andare bassi per performare meglio. Se si tratta di una problematica nata dalla poca conoscenza della vettura o di un grave errore progettuale non è ancora dato saperlo, ma sarà sicuramente uno dei temi d’interesse per la Cina.

Pressioni delle gomme: la coperta è sempre corta
Se la Ferrari fosse già in difficoltà di suo, la pioggia ha peggiorato la situazione. negli ultimi anni infatti non si è mai vista una ferrari competitiva in condizioni di umido/bagnato. In questi casi la pressione delle gomme gioca un ruolo cruciale: la Pirelli impone un limite di psi minimo che i team non possono superare. Si tratta di uno di pochi parametri che possono essere modificati in regime di parco chiuso. Una pressione maggiore permette di raggiungere temperatura velocemente ma con un maggiore degrado, viceversa con una pressione minore. Questo è un tema su cui Vasseur si era concentrato particolarmente al termine di Brasile 2024, indicando nelle pressioni sbagliate il motivo di una rossa opaca a Interlagos. Come riportato da Marc Gené in diretta Sky, questa volta il team ha puntato su una scelta aggressiva e ciò ha permesso a Leclerc di guadagnare posizioni nelle battute iniziali. Alla lunga però questo non ha pagato, causando un comportamento instabile e imprevedibile. Lo stesso pilota monegasco ha rimarcato questo problema che hanno e ribadito che quello è un tema su cui ci stanno lavorando con attenzione
La gara di Shanghai in programma domenica prossima promette sole e condizioni stabili. La pista inoltre è un bel mix di curve ad alte e basse velocità. Per trarre conclusioni è ancora presto, ma la rossa è già chiamata ad un esame di riparazione fondamentale, ricordando che c’è un progetto 2026 da portare avanti ed un capitale economico da decidere come investire.


Scritto da Giacomo Marzola
Foto: formula1.com 

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