F1-FERRARI-LUCE ED OMBRE DELLA STAGIONE 2022: IL CASO CHARLES LECLERC

Il neo-vicecampione sa quello che vuole e va dritto al punto ai microfoni di SkySportF1: “Vincere il mondiale l’anno prossimo: questo è l’obiettivo”. Leclerc non nega il suo sogno, ma rimane con i piedi per terra. La stagione2022 insegna: il giro sulle montagne russe del campionato lo ha portato tanto in alto quanto vertiginosamente in basso.
LE LUCI – I riflettori del mondiale 2022 si accendono nel migliore dei modi per il monegasco e la sua Ferrari F1-75: pole position al sabato, vittoria e giro veloce nella domenica in Bahrein. Segue il secondo gradino del podio in Arabia Saudita e la vittoria partendo in pole in terra australiana. L’abilità nello studiare gli avversari per sorpassarli al momento perfetto e i duelli da brividi fanno brillare gli occhi di gioia!
IL FULMINE A CIEL SERENO – A dieci giri dalla fine della quarta gara (il Gran Premio dell’Emilia-Romagna), nel numero 16 irrompe la bramosia di conquistare almeno il secondo posto davanti al pubblico ferrarista di casa. Tuttavia, la variante alta non perdona il suo eccesso di aggressività e spavalderia, mandandolo senza pietà in testacoda. Rientra in nona posizione, dopo la dovuta sosta ai box, riuscendo per lo meno a concludere rimontando fino alla sesta posizione. In un momento così di sconforto, Leclerc ammette nel post gara la colpa, senza se e senza ma, dichiarandosi pronto a resettare il tragico weekend e a imparare dall’errore. Inizia il malessere da roller coaster.
L’ASSETTO MENTALE – La sicurezza delle prime gare svanisce: la pressione inizia a farsi sentire e l’estate per il ferrarista è tra le più infuocate, complice anche una monoposto via via sempre meno affidabile e svariati errori del muretto. Diversi zeri iniziano a comparire nella classifica piloti, tra i quali quello significativo del GP di Francia. Nell’ordine al Paul Ricard: comunicazione dal team di spingere perché Super Max inizia a volare; perdita del posteriore e fine rovinosa a muro; team-radio glaciale con l’urlo di rabbia. Il fragile castello di carte crolla.
GIOIE E DOLORI – Il talento di Leclerc è sotto gli occhi di tutti. Oggettivamente, non è un gioco da ragazzi partire 19esimi (causa penalità) per poi passare sotto la bandiera a scacchi quinto, come accaduto in Canada. Inoltre, non è cosa da poco conto il miracolo compiuto al Red Bull Ring: lottare per mantenere in pista il cavallino imbizzarrito con l’acceleratore bloccato al 20-30% e riuscire ad arrivare a fine gara trionfando. Proprio in questa occasione si è rivelata la bravura nell’approcciarsi alla situazione nel miglior modo possibile.
“Ho effettuato un po’ di lift and coast per capire quanto gas avrei dovuto dare per entrare in curva. Ho giocato con l’acceleratore provando a dare un po’ di gas in più o in meno. Ogni volta che sbagliavo, capivo che al giro successivo avrei dovuto accelerare un po’ meno”.
Proprio questo mindset fa ben sperare per il futuro. Se infatti il potenziale è evidente, dall’altra parte l’inesperienza gioca a sfavore. Non saranno più ammesse nel 2023 situazioni come ilQ3 in Brasile, dove il monegasco non riesce a imporsi sul team, preferendo lamentarsi in radio piuttosto che rientrare per cambiare un set di gomme clamorosamente sbagliato. La colpa ricade maggiormente sul muretto ma il pilota non può essere giustificato: è il solo a sentire le sensazioni di guida e ad avere l’ultima parola sulle scelte strategiche.
CRESCERE – È questa la parola d’ordine. Il settore è di quelli più elevati e nessun dettaglio e punto debole deve essere tralasciato. Ferrari non nasconde quanto ancora il monegasco sia acerbo, ma si dichiarano pronti a seguirlo nel perfezionamento in pista. D’altro canto la pagina del 2022 è stata voltata e ora rimane sono un foglio bianco con il titolo “Mondiale 2023”.
Foto: Eurosport
Scritto da Gloria Dal Bianco
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