LA FORMULA 1 COMPIE 75 ANNI E NON LI DIMOSTRA

LA FORMULA 1 COMPIE 75 ANNI E NON LI DIMOSTRA

Ieri, 13 maggio, il nostro sport preferito, l'adrenalina che fa battere i nostri cuori, chi più e chi meno, al ritmo del rombo dei motori, ha compiuto 75 anni.
Era un sabato quel 13 maggio 1950, come da ferrea tradizione inglese dell'epoca che imponeva che le manifestazioni sportive non avessero luogo la domenica; e le pur timide competizioni automobilistiche di quei tempi non ne erano esenti. Il teatro, o per meglio dire, la culla del primo storico gran premio è il tracciato di Silverstone, ricavato unendo le strade perimetrali di un vecchio aeroporto militare della RAF attivo durante la guerra e ormai in disuso.

Le prime scuderie che si sfidano sotto lo sguardo attento e incuriosito di alcuni membri della famiglia reale inglese, tra cui il re Giorgio VI e la futura regina Elisabetta II, rispettano rigorosamente i colori nazionali, come imponeva il regolamento prima della guerra: rosso per le italiane, azzurro per le francesi, verde per le inglesi e bianco per le tedesche, che all'epoca erano escluse dalle competizioni.
La favorita di turno è l'Alfa Romeo, che schiera in quella gara le 3F di Giuseppe, detto Nino, Farina, di Juan Manuel Fangio, nuova stella dell'automobilismo sudamericano e di Luigi Fagioli, il veterano, l'anello di congiunzione tra l'automobilismo ante guerra di Tazio Nuvolari e Achille Varzi, e quello contemporaneo; la lista è completata da Maserati, ERA, Talbot Lago e Alta. Assente la Ferrari, che preferisce partecipare a una gara di F2 in Belgio con premi più remunerativi e che debutterà solamente al successivo GP di Monaco.
Al via, come fosse un copione già scritto, le monoposto del Biscione fanno il vuoto, scambiandosi più volte le posizioni, catturando l'attenzione del pubblico inglese, arroccato su tribune di fortuna che, pensando alle infrastrutture di oggi, fanno sorridere; come d'altronde il semplice baldacchino dal quale i reali osservano le fasi concitate del gran premio. Altri tempi sicuramente.

Chi dimostra di averne più di tutti è Farina, che tiene a bada i suoi compagni di squadra. Fangio abbandona la compagnia al giro 62 per un problema al condotto dell'olio, lasciando a Fagioli l'onere di contendere la vittoria a Nino; l'esperto driver ci prova fino alla fine, ma quel giorno il pilota che passerà in testa sotto la prima bandiera a scacchi della storia sarà Farina, che ottiene anche il primo Hat-trick di sempre.

Da quell'entusiasmante giorno ne è passata di acqua sotto i ponti; tanti piloti sono passati e le monoposto da grezzi ruderi sono diventati prodigi di un'ingegneria fin troppo perfetta. Quello che sicuramente non è cambiato è l'amore dei tifosi, l'entusiasmo per un sorpasso azzardato e poi riuscito, o le lacrime versate per una sconfitta o un addio. In una parola sola PASSIONE.

E questa datata 13 maggio 1950, è stata la genesi di una passione. LA NOSTRA!

Scritto da Diego Romano
Foto: Repertorio storico

F1, Ferrari, Motorsport, Silverstone

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