IL PARCO MACCHINE DI CAIRA PT.2: LA ARROWS A10

IL PARCO MACCHINE DI CAIRA PT.2: LA ARROWS A10

Il nostro tour virtuale nel paradiso di ogni appassionato di storia della F.1 che è Officina Caira ci fa fare un salto in avanti nei favolosi anni 80, anche se verso la fine. Oggi parliamo infatti della Arrows A10 del 1987.

La Arrows è una scuderia che ha un inizio un pò particolare. Nasce infatti a fine 1977 da una scissione di una parte del team Shadow: l'ex main sponsor Franco Ambrosio, Alan Rees, l'ex pilota Jackie Oliver, Dave Wass e Tony Southgate. si aggiunga una R in più e l'acronimo dei cognomi dei fondatori da il nome alla squadra. La prima monoposto costruita è la FA1, che da origine a una delle prime (se non la prima) "spy story" della F.1; gli addetti ai lavori infatti notano subito a Jacarepaguà, il gran premio del debutto, una forte somiglianza con la Shadow DN9. Nonostante un secondo posto di Patrese ad Anderstorp, le cose iniziano a non mettersi bene. Dapprima l'arresto in Italia di Franco Ambrosio per reati finanziari, e poi la condanna con relativa multa per il copia e incolla. Nonostante le avversità il team resiste, sforna una nuova monoposto denominata A1, e inizia a cogliere i primi, seppur modesti, risultati con una macchina regolare.

Torniamo ora alla protagonista del nostro racconto. La A10 viene progettata da un certo Ross Brawn per disputare la stagione di corse del 1987. A causa del ritiro della BMW a fine 1986 (la casa tedesca avrebbe comunque l'anno successivo fornito ufficialmente, costretta dal patron Bernie Ecclestone a rispettare l'originale durata del contratto, ancora la Brabham), Jackie Oliver ottiene la fornitura comunque di un turbo 4 cilindri dell'azienda bavarese denominato Megatron e revisionato dallo svizzero Heini Mader, ex meccanico di Jo Siffert.

Per cercare di livellare le prestazioni tra i propulsori turbo e quelli aspirati, oltre alla limitazione dei litri di carburante in gara per le vetture sovralimentate, la FIA impone l'installazione di una valvola pop-off, da essa omologata, e la riduzione della pressione fino a 4 bar.

Sarà questo il tallone d'Achille di quella vettura. Per tutta la stagione i piloti titolari, che quell'anno sono "l'americano de Roma" Eddie Cheever e Derek Warwick, soffriranno di problemi legati alla valvola. Addirittura l'inglese nota che la valvola limita la pressione a 3,5 bar se non addirittura 2,6. La perdita di potenza si stima in circa 200 cavalli. 

I migliori risultati ottenuti quell'anno dalla Arrows A10 sono due quarti posti ottenuti entrambi da Cheever al gran premio del Belgio di Spa Francorshamps e a quello del Messico. Proprio in quel gran premio il compagno di squadra si prende un grande spavento, uscendo violentemente di pista senza riportare danni ma facendo interrompere la corsa.

Vettura magari non tanto vincente, certo. Ma poco importa, se ogni volta che Officina Caira la porta in pista attira su di se gli sguardi curiosi del pubblico, squarciando poi l'aria degli autodromi con il sound indimenticabile del motore turbo.


Scritto da Diego Romano
Foto: Repertorio storico 

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